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 Andrea Rossi

Gennaio - Luglio 2005
  From Ushuaia to New York Bike 2005  
  15.000 km attraverso le americhe  
  circa 15.000km da Ushuaia (il paese pù australe del mondo) a New York
paesi da attraversare:    Argentina, Cile, Bolivia, Peru, Ecuador, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, El Salvador, Honduras, Guatemala, Belize, Messico, Usa.
 



Tabella di Marcia

23 marzo ciao a tutti!

dopo un paio di mesi e circa 3265km di lento pedalare, nel nulla della Pampa argentina e' terminato il mio viaggio!

a seguito di un piccolo problema, ho deciso serenamente di prendere questa decisone, consapevole della enorme fortuna di poter raccontare e fare tesoro
di un viaggio che mi ha regalato sensazioni fantastiche e irripetibili!

ringrazio di cuore a tutti quelli che mi hanno seguito dal sito e scritto tante mail di incoraggiamento tenendomi compagnia... grazie!

a presto! (e questa volta sul serio!)
Andrea

20 marzo km 3175 Gral Roca dopo quattro giorni di sosta lascio volentieri Bariloche con le sue comodità da turisti e proseguo il cammino sulla ruta 237 in direzione di Neuquen costeggiando il Rio Limay in un spettacolare canyon, per poi diventare una serie di immensi laghi artificiali dal colore celeste.
La vegetazione via via si fa' sempre più rada, la sabbia e' punteggiata da piccoli cespugli secchi, solo qualche armadillo che scappa goffamente al mio passaggio da' segno di vita. Mentre sono fermo a mangiare, sul ciglio della strada sento un solletico alla caviglia: un serpente si muove sinuosamente sul mio polpaccio, il sangue mi si gela per un istante (un lungo istante!) poi lentamente scivola silenzioso verso il nulla dal quale e' sbucato.
Passato il grande spavento riprendo il cammino pedalando nel silenzio accompagnato solo dai saluti delle macchine che incrocio; il sole ha già lasciato il posto alle prime stelle quando vedo da lontano una estancia, dove conto di chiedere di piantare tenda.
Quella che pareva un'estancia e' in realtà una casa di caccia dove il simpatico Luis e quattro suoi amici mi ospitano entusiasti; sono tutti di fiere origini Mapuche, ma a differenza dei loro avi cacciano solo per passione e con sofisticati fucili che mi mostrano orgogliosi. Dopo un'abbondante cena, a base ovviamente di cervo, mi invitano a una battuta di
caccia notturna al puma, invito che con molta diplomazia e trovando come "scusa" i 157km fatti in giornata, declino gentilmente.
Ancora 300km, ancora due giorni di saliescendi, ancora steppa e sono alle porte di Neuquen dove incontro Claudio, ragazzo argentino in bici da corsa (la prima che vedo in 3000km) con cui condivido una trentina di km; il sabato di Neuquen, città grande e non turistica, e' sinonimo di gioventù nelle strade e il mio passaggio non passa inosservato, arrivo così nel centro "scortato" da una ventina di ragazzi in bicicletta provocando una mezza paralisi del traffico, già perchè gli ultimi 20km sono di comoda e percorribile autostrada!
Ora mi aspetta La Pampa, regione dal nome affascinante che occupa la zona centrale dell'Argentina, saranno grandi distanze e immensi rettilinei a tenermi compagnia nelle prossime settimane (e spero nessun serpente)!a presto.

12 marzo km 2608 San Carlos de Bariloche, un bel sole mi accoglie in questa ridente cittadina, un po' troppo turistica, che gli argentini chiamano "Brasiloche" per la grande presenza di turisti carioca. La  strada che da Esquel giunge sin qui si snoda nel Parque Nacional Nahuel Huapi, una serie infinta di laghi dalle acque cristalline adagiati in verdissime foreste. Bariloche da piccolo centro di sport invernali si e' ora trasformata in capitale del turismo con alti alberghi cementosi e persino giocolieri che allietano l'attesa ai semafori!
Cerco e trovo il campeggio più vicino dal nome emblematico: "La Selva Negra" e in effetti e' posto su un'altura ed immmerso nella fitta pineta e ben presto una simpatica ape mi darà il benvenuto pungendomi sul collo...! Ora mi concedo due giorni di sosta per riorganizzare il bagaglio, riducendolo ulteriormente di 6kg spedendo a casa qualche cosa che reputo ora "non indispensabile"!
a presto

8 marzo km 2284 Esquel (Arg): dopo 5 giorni di pioggia incessante nella foresta pluviale (per l'appunto...) sono rientrato in Argentina dove ho ritrovato due piacevoli conoscenze: l'asfalto e il sole! nella Carratera Australe, la pioggia e il freddo mi hanno rallentato parecchio, la strada,gia' impegnativa di per se, con la pioggia diventa fangosa e molto instabile; a Villa Santa Lucia lascio la ruta 7 e prendo una deviazione verso Futaleofu piccolo paese sull'omonimo, altamente spettacolare, fiume. In questa valle stretta e fredda sento dalla bici un rumorino "anomalo", penso sia il cerchio posteriore un po' storto ma fermandomi (sotto il diluvio) scopro che la carcassa del copertone ha ceduto creando una vistosa "bolla" pronta a esplodere da un momento all'altro... cosi non mi rimane altra soluzione di sostituire il copertone e proseguire con quello di scorta, che però, piccolo dettaglio, e' uno slick! (ovvero sezione liscia, stradale). Completo cosi lentamente gli ultimi km di sterrato, rientrando per la terza volta in Argentina e arrivando a tarda sera a Trevelin, città fondata da emigranti gallesi. Infine oggi tappa corta alla volta di Esquel dove conto di sistemare un poco bici e bagaglio, dopotutto dei 2248km percorsi ben 1237 sono stati di sterrato anzi "ripio" com'e' chiamato qui...
a presto!

05 Marzo km 2048 La Junta: sono circa a meta' del cammino della Ruta 7 la mitica Carratera Australe, qui ho trovato giorni di pioggia ininterrota e una foresta spettacolare, con la vegetazione fittissima, miriadi di uccelli e insetti e infine l'Oceano Pacifico nel fiordo di Puerto Puyuhaupi.
Il panorama e' a dir poco stupendo, ghiacciai, fiumi, cascate fanno da cornice a una strada stretta, piena di fango per la pioggia, una serie infinta di curve senza e un metro di pianura, salita o discesa...
Bagnato e infreddolito arrivo in paesini sperduti piu' giovani di me' (Villa Amengual e' stata fondata del '82) dove l'inmancabile accoglienza di queste genti mi concede un notte al riparo della pioggia e una sera attorno alla, mai tanto amata, stufa a legna!

  28 febbario km 1751 sono arrivato nel primo pomeriggio a Coihaique e dopo tre settimane rivedo un semaforo!!! da Chilo Chico due giorni di attesa per il traghetto poi finalmente mi imbarco sul "Pichero" in compagnia di una cinquantina di pecore, e arrivo cosi a Puerto Ibanez sponda nord del lago General Carrera. Da qui la strada, quasi tutta asfaltata, sale a quota 1170m del Puertezelo Ibanez, dove metto tenda e dove incontro Mario un simpatico ciclista cileno, dopo la classica cena insieme si va a nanna presto, qui il freddo inizia a farsi sentire e la mattina a lavarsi nel fiume batteremo i denti dal freddo!
Poi oggi con una serie infinita di saliscendi sono arrivato a El Blanco all'ora di pranzo e poi qui Coihaique per un totale di 120km.
La vegetazione e' completamente cambiata, dimenticate le sterili distese della Patagonia argentina, ora si pedala in valli verdi piene di alberi, fiumi e lagune con vette innevate come sfondo. a presto!

25 febbraio km 1622 Chile Chico (Cile): da Perito Moreno a qui sono 75km senza molte curve e finalmente un buon asfalto, non cessa però il vento che spira forte dalle Ande quindi ancora una volta la velocità è più' podistica che ciclistica... ora sono qui in questo piccolo paese che dista soli 10km dal confine con l'Argentina, domani prendo la Barcaza Chelenco (un traghetto per solo veicoli) per Puerto Ibanez, sponda nord del lago General Carrera, un lago che a dire il vero fra spiaggia e onde alte sembra piu' un mare! in questa giornata di riposo mi concedo un trekking tranquillo sulla costa, i muraglioni che stagliano sul lago ricordano molto la Scozia, anche il clima si e' adeguato al panorama: scomparso il gran caldo il vento porta freddo e nuvoloni..! a presto

23 febbraio Sono giunto ieri sera a Perito Moreno (Arg) dopo 650km di isolamento in questo piccolo paese, le difficoltà son state tante ma mai insuperabili, primo fra tutti il vento violento e implacabile poi la sabbia, la ghiaia cioè il duro sterrato che non consente quasi mai di andare piu' di 10km/h, il caldo gia' perche' questa e', a detta di tutti i locali, un'estate caldissima con punte di 30c, la fame (tanta) e la sete (con il filtro potabilizzatore ho più volte preso l'acqua dai fiumi). ma nulla sono queste fatiche a confronto della meraviglia di questi posti, di tramonti infuocati, di valli vulcaniche di rettilinei infiniti dove la solo qualche brullo cespuglio resiste alla forza del vento. Attraversare questi posti nel silenzio che la bici regala ne aumenta il fascino e ci si sente infinitamante piccoli !
E poi gli incontri, uno rimarrà sempre impresso: Meg ragazza giapponese in giro da sola in moto, partita da Los Angeles (California) sino a Ushuaia (14.000km) lungo la costa del Pacifico e che ora sta risalendo dalla costa Atlantica.! (grazie a lei ho ripensato a tutte quelle che mi han detto: "beh te puoi farlo perchè sei un ragazzo. una ragazza da sola non può"), sul quel duro sterrato Meg era caduta riportando una contusione al piede e la rottura del freno posteriore, quindi in bocca al lupo Meg! Poi la sera che "festeggiavo" i miei primi 1000km ho incontarato un vagabondo austriaco che
"festeggiava " i 500.000km ( !!!) del suo furgone  Wesfalia, poi il gruppo di 5 biker di Bolzano e infine Marco Vismara e Roberto Pedrini cicloviaggiatori di Seriate (Bg) incontrati nel nulla della Ruta 40 a Casa de Pietra con cui ho condiviso una serata e una pastasciutta! (buona strada ragazzi!) Questa e' la Patagonia: difficile da spiegare a chi non c'e' stato, difficile a non tornare per chi c'e' stato!



11 febbraio km 884 Sono arrivato, sotto un forte diluvio, a El Calafate, cittadina turistica alle porte del Parque National Los Glaciares. Da Rio Gallegos a qui sono 310km di deserto patagonico: sole, vento e sabbia; son passato dal calore della costa atlantica (30c) a "refigerio" delle Ande (9c)...! ieri notte son stato ospite in una estancia, dove ho visto un puma appena ucciso: fa' impressione quant'è grande! (qui e' chiamato "leone delle Ande"). Ora mi fermo un paio di giorni per sistemarmi bene prima di continuare la Ruta 40 in direzione di Bariloche.

8 febbraio km 564 sono a Rio Gallegos (Argentina), dopo la prima, intensa, settimana ho attrvaersato ieri sera lo stretto di Magellano sul traghetto Cap Azul, nella Terra del Fuoco ho trovato molto caldo e vento, pochi ma intensi incontri con viaggiatori (in moto o in wesfalia e' un classico, singolare invece uno svizzero con un Guzzi dotato di sidecar o una coppia tedesca in giro per il mondo con il maggiolino!), la gente del luogo e' molto ospitale cosi se ti fermi a chiedere acqua in una estancia ne esci il giorno dopo ben riposato e con un buon asado nello stomaco... oggi prima foratura, la bici comunque gira bene nonostante i 60kg di carico! comunque inizio ad eliminare il seperfluo compreso un dente (non della bici...) che ho rotto ieri..! a presto!

3 febbario sono a Rio Grande, prime due tappe fatte (110km e 120km) oggi ventaccio: 6h per fare gli ultimi 50km... e spingere la bici anche in discesa!di giorno fa quasi caldo (14 gradi) di notte (che dura 4h) 6/8 gradi, ben piu' caldo (e piovoso) di come lo ricordavo... tutte le notti piove!Ushuaia sempre uguale, anche le strade ancora parzialmente sterrate. Qui in Argentina il costo della vita e' raddoppiato rispetto 4 anni fa ma il peso si e' svalutato di 4 volte quindi si spende la meta!, bici ok, oggi primo incontro con un ciclista: Michele di Torino!



 
1 febbario Ushuaia Argentina Km 12, sono arrivato a Ushuaia dopo tre voli per oltre 20 ore di aereo, bici integra! ora sono in campeggio a cercar di smaltire il fuso orario e comprare un poco di viveri, il sole tiene perenne compagnia: tramonta alle 23 e fa alba alle 3... domattina si parte...!

Ushuaia -Argentina- 31 gennaio

Malpensa -Italia- 30 gennaio ore 21.10